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Dom. 05 maggio ore 20
Il bell’Antonio
Regia: Mauro Bolognini, con: Claudia Cardinale, Marcello Mastroianni, Pierre Brasseur, Rina Morelli, Tomas Milian
Italia, Frankreich / 1960 / 95 Min. / 35 mm / OmeU
Il bell’Antonio di Vitaliano Brancati è pubblicato per la prima volta nel 1949 (sempre nello stesso anno esceanche a puntate su “Il Mondo”), è ambientato negli anni del fascismo, e racconta di uno studente universitario catanese impotente. Gli sceneggiatori Gino Visentini e Pier Paolo Pasolini optano per lo spostamento temporale della vicenda al presente […]. L’idea di portare gli eventi dal fascismo all’oggi non tradisce lo spirito del romanzo. La denuncia del ‘gallismo’ (che Brancati ha già affrontato nel suo precedente libro, Don Giovanni in Sicilia) resta integra; mentre l’ortodossia standardizzante fascista si specchia senza problemi nella coltre fumosa di un meridione che è atavico e nel contempo spinto da urgenze ‘moderne’ arriviste e di potere. […] Antonio, figura fantasmatica che fa prevedibilmente paura a chi gli sta intorno, non si ribella allo status quo, scuote il terreno ma solo indirettamente, finisce per adagiarvisi provando quello che gli altri volevano che provasse. […] La lenta e progressiva discesa di Antonio verso l’omologazione al pensiero catanese (cioè a dire, ai dettami di Santa Romana Chiesa, della cultura della forza e dello Stato) è messa in scena da Bolognini con carrelli dolci, perlomeno fino a quello finale, sconvolgente, sul protagonista che osserva immobile in strada l’ex moglie, appena sposatasi con un altro, andarsene in auto. Da quel momento, il regista letteralmente scende assieme ad Antonio, per una discesa che è topografica ma soprattutto morale: la camminata di Mastroianni giù per la strada che sembra addentrarsi nel cuore della città […] è simbolo non soltanto di un allontanamento dal passato prossimo, ma in special modo di un reinserimento, ovviamente il suo, in un alveo di normalità. […] E la fotografia piena di chiaro-scuri di Armando Nannuzzi si poggia sul biancore comunque ombroso di Mastroianni come a rilevarne le macchie di un cancro incipiente e sempre più velenoso: fino al riflesso finale di se stesso di fronte allo specchio, dove non c’è più alcun bianco, e il nero profondo diventa trasparenza.
Kino Arsenal, Potsdamer Str. 2, 10785 Berlin
>>> Programma della rassegna cinematografica
In collaborazione con Arsenal – Institute for Film and Video Art e.V., Cinecittà Luce e CSC Cineteca Nazionale.