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Retrospektive PIETRO GERMI: Signore e signori

Tra i film della trilogia della commedia di costume di Germi, Signore & signori è sicuramente il più sottovalutato. A rileggere le critiche dell’epoca si rimane oggi francamente sorpresi nel registrare la sostanziale unanimità negativa di un giudizio che sembra non concedere al film neanche la legittimità dell’aggressività satirica che invece era stata riconosciuta sia a Divorzio all’italiana sia a Sedotta e abbandonata. Se così reagì la critica, quella più conservatrice, si può immaginare come si comportò la comunità di Treviso dopo essersi vista e rispecchiata nel film. […] Si tratta di un film nato e concepito da uno sceneggiatore: così come II ferroviere era un film di Alfredo Giannetti, Signore & signori è un film di Luciano Vincenzoni. Entrambi diventarono allo stesso titolo film di Germi, ma a partire da una materia cui la forza di storia e personaggi aveva già conferito una forma compiuta e matura. Gli episodi raccontati nel film si ispirano a fatti reali (di alcuni dei quali fu protagonista lo stesso Vincenzoni), che lo sceneggiatore conosceva perché nato e cresciuto a Treviso. […] Ma altrettanto decisivo fu, per la fisionomia che il film assunse, un altro contributo, quello di Flaiano, il quale, pur non partecipando direttamente alla sceneggiatura, collaborò in una fase iniziale suggerendo l’idea della struttura che vede alcuni personaggi far parte del coro in un momento del film e diventare protagonisti in un altro. Questa soluzione da un lato conferisce alla rapidità bozzettistica un’architettura drammaturgica e narrativa che supera con una forma inedita di rimandi e legami interni l’aneddotica caratteristica del film a episodi, che in quel periodo conosceva un successo non indifferente; dall’altro fornisce lo sguardo di Germi di una sorta di raggio satirico entro cui sembra ricadere un intero corpo sociale, la totalità di un territorio cittadino con le sue diverse classi, istituzioni, tipi umani che, come dimostrava anche Sedotta e abbandonata, sembrava essere diventata una conseguenza naturale del metodo del suo umorismo.
Da questo punto di vista è come se la commedia di Germi abbia finito per plasmare un soggetto che, da Divorzio all’italiana passando per Sedotta e abbandonata e infine per Signore & signori, era destinato a trasformare un protagonista individuale in uno collettivo. […]
Signore & signori è uno dei film più politici del regista, nel senso che le autorità e i poteri si configurano con la coerenza di un blocco dominante e inespugnabile, in cui la difesa di un equilibrio sociale provoca una mobilitazione massiccia e solidale di cui l’autore descrive le dinamiche con uno scrupolo quasi ideologico. Quello che nella società arcaica del meridione era un nucleo di valori e credenze che agiva innanzitutto all’interno della cultura e della coscienza degli stessi individui, nel settentrione civilizzato e opulento si identifica in una ristretta cerchia di potenti in grado di manovrare ogni istituzione e ogni potere per aggiustare e reprimere ogni caso ‘disdicevole’.
Mario Sesti, Tutto il cinema di Pietro Germi, Baldini & Castoldi, Milano 1997

23 maggio, ore 19:30
Signore e signori
I/F 1966 | Con Virna Lisi, Gastone Moschin, Franco Fabrizi | 35 mm | OmE | 118 min |

Introduzione: Gerhard Midding

Replica: 27 maggio, ore 19.30

Arsenal – Institut für Film und Videokunst e.V.
Potsdamer Straße 2, Berlin-Tiergarten

Organizzato dal’Arsenal – Institut für Film und Videokunst in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura Berlino
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In occasione della PRIMA SETTIMANA DEL CINEMA ITALIANO NEL MONDO 2018 

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