La musica elettronica della “Black Fanfare”, solo-progetto dell’artista Demetrio Castellucci, si muove in due direzioni diverse, ma parallele. Da una parte si tratta di un suono elettro-acustico melodico e organico, dall’altra si presenta invece come un ritmo che evoca una battaglia di elementi percussivi.
lun 19 agosto 2019, ore 20.00
BLACK FANFARE – musica elettronica
Con Demetrio Castellucci
https://blackfanfare.bandcamp.com/
Supporting acts:
Marta De Pascalis, Davide Luciani
http://www.martadepascalis.com
https://www.davideluciani.com
luogo: Cortile del Ambasciata d’Italia
(raggiungibile tramite l’Istituto Italiano di Cultura, Hildebrandstr. 2, 10785 Berlin-Tiergarten)
Demetrio Castellucci, compositore e sound designer, nasce nel 1989 a Cesena (Italia), dove dal 2004 al 2008 compone i brani musicali per le danze di Stoa, scuola di movimento e pensiero filosofico.
L’esperienza condusse Castellucci prima allo studio del dialogo tra i movimenti delle coreografie e il suono ed in seguito alla pubblicazione del suo primo album, Stoa.
Nel 2005 il progetto Icon Icon sulla musica pop-elettronica portò le composizioni di Castellucci vicino alla melodia e nel 2007 iniziò come solista un progetto sperimentale di musica elettronica chiamato Black Fanfare, con il quale, tra le varie sedi, si esibì al Dissonanze di Roma (2010), al WombClubLounge e al Club Module di Tokyo e al Save Festival (Mosca). Castellucci ha collaborato inoltre con la Careof Gallery di Milano e la Galleria Civica di Trento, oltre che n alcuni brevi film d’animazione come Imago (2008) di Beatrice Pucci e Ekart (2017) di Ahmed Ben Nessib.
Dal 2007, Demetrio Castellucci ha continuato la sua ricerca della relazione tra musica e movimento coreografico componendo musiche originali per le performance di Dewey Dell, una compagnia di cui egli è co-fondatore, i cui lavori sono stati presentati in tutto il mondo, al Barbican di Londra, al Melburne Festival e alla Wesleyan University (USA), solo per nominarne alcuni.
Dopo aver vissuto a Londra e Berlino, si è trasferito a Vilnius, dove ad oggi fa parte del collettivo che prende il nome di UNARCHEOLOGY.
Con il gentile sostegno di