Questo sito utilizza cookies tecnici (necessari) e analitici.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookies.

L’italiano dei nostri giorni. Conferenza

Tendenze della lingua italiana di oggi

La lingua dell’ultima narrativa italiana
Conferenza di Maurizio Dardano (Università degli Studi Roma Tre) 
 
La narrativa italiana degli ultimi venti anni è (i) dinamica e veloce, non richiede una lettura impegnativa (sono scomparsi gli scavi psicologici, le lunghe descrizioni, le soste riflessive della letteratura di una volta,“lussi” riservati oggi ai romanzi di nicchia); (2) è avida di realtà, ma al tempo stesso, propone letture di evasione; (3) tende al successo commerciale, anche mediante effetti speciali e la costruzione dell’autore-personaggio; (4) appare “genericamente” mescidata (romanzo storico-giallo, romanzo-pamphlet, romanzo-trattato) e ibridata con linguaggi non letterari (testi giornalistici e settoriali, nuovi media, serial televisivi); (5) segna il trionfo del “sé”, giungendo talvolta a scambiare l’io narrante e l’io narrato; (6) è gestita da associazioni, legate all’editoria e sovente al mondo dello spettacolo.
Questi fattori formali e socioculturali influiscono sulle forme del romanzo. Le frasi brevi (spesso nominali), la povertà sintattica, l’apertura al parlato sono funzionali alla velocità della narrazione e della lettura. Gli interventi dell’editor aiutano il successo commerciale e facilitano la traducibilità. La mescidanza dei generi e l’ibridismo linguistico rigenerano l’intertestualità, producono neologismi, favoriscono la presenza di varianti regionali e l’escursione lungo la scala dei registri. La centralità del “sé” impone il ricorso alla prima persona e si riflette nell’enunciazione.
L’analisi linguistica dei romanzi aiuta a capire quale sarà il futuro della nostra lingua

La norma linguistica nell’epoca dei social network: da petaloso a scendi il cane
Conferenza di Gianluca Frenguelli (Università degli studi di Macerata) 
 
Il dibattito linguistico intorno alle questioni grammaticali è da sempre costellato di accese discussioni. Nel Seicento, Daniello Bartoli, nella sua grammatica, intitolata Il torto e ’l diritto del non si può, scriveva: «Chi vuole vedere, a suo costo, la battaglia de’ Lapiti e de’ Centauri, chiami a cenar seco una brigata di Grammatici». Ma con l’avvento dei social network le dispute linguistiche hanno assunto attori e prassi completamente diversi rispetto al passato: dalle accademie, il dibattito si è ormai trasferito su internet, coinvolgendo un pubblico ampio e diversificato (e, soprattutto, non specialista), che ha profondamente cambiato le modalità di discussione. Accade spesso infatti che una disputa, partita dalle popolari pagine social dell’Accademia della Crusca, si trasferisca ai media tradizionali (giornali e televisione), mentre il dibattito tra gli specialisti rimane per lo più confinato alle sedi tradizionali. Come nel gioco del telefono senza fili, durante tale percorso nascono fraintendimenti, ulteriori dubbi e incomprensioni, dovuti all’azione di un pubblico eterogeneo, che nella maggior parte dei casi non ha idea della differenza tra norma e uso: il tono aggressivo di molti commenti, infatti, tradisce una visione monolitica della norma linguistica, la quale spesso viene male interpretata. In questa occasione, attraverso l’analisi di alcune di dispute salite agli onori della cronaca, si cercherà di comprendere i nuovi modi in cui si sviluppa ai giorni nostri la riflessione critica sulla lingua italiana.

23.05.2019, 18 Uhr, Raum 4.59
 
Humboldt-Universität zu Berlin
Institut für Romanistik
Dorotheenstraße 65
Berlin-Mitte

In lingua italiana

Organizzato da Institut für Romanistik der Humboldt-Universität zu Berlin
www.romanistik.hu-berlin.de