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Lo scrittore Mario Desiati ci invita a scoprire tre libri dell’autrice Fleur Jaeggy, appena pubblicati in traduzione tedesca dalla casa editrice Suhrkamp: Die seligen Jahre der Züchtigung; Die Angst vor dem Himmel; Ich bin der Bruder von XX. Le opere di Fleur Jaeggy raccontano di sofferenze e traumi, di disperazione, di abissi e del desiderio di poterli esorcizzare tramite la lettura. Le crude espressioni e l’uso che Fleur Jaeggy fa della lingua italiana, liberata da retorica e manierismi, ne rivelano la particolare poesia.
Fleur Jaeggy è un’autrice svizzera di lingua italiana, intellettuale, mistica, intima amica di Ingeborg Bachmann, vedova dell’editore Adelphi Roberto Calasso. La sua opera, apprezzata a livello internazionale, comprende romanzi, racconti e storie. Ha collaborato più volte con Franco Battiato alla stesura di alcuni testi sotto lo pseudonimo di Carlotta Wieck.
Mercoledì 29 maggio
ore 19
Istituto Italiano di Cultura Berlino
Con
Mario Desiati
Introduce
Maria Carolina Foi
Mario Desiati, scrittore, poeta e giornalista, è nato nel 1977 a Locorotondo. Ha pubblicato tra gli altri: Il libro dell’amore proibito (Mondadori 2013), Mare di Zucchero (Mondadori 2014), Candore (Einaudi 2016 e 2021) e Spatriati (Einaudi 2021) per il quale ha vinto il Premio Strega 2022.
Fleur Jaeggy, I beati anni del castigo, Adelphi (1989)
«Intinta nell’inchiostro blu dell’adolescenza, la penna di Fleur Jaeggy è il bulino di un incisore che disegna le radici, i ramoscelli e i rami dell’albero della follia che cresce nello splendido isolamento del piccolo giardino svizzero della conoscenza fino a oscurare col suo fogliame ogni prospettiva. Una prosa straordinaria. Durata della lettura: circa quattro ore. Durata del ricordo, come per l’autrice: il resto della vita». Iosif Brodskij
(Testo: Adelphi)
Fleur Jaeggy, Die seligen Jahre der Züchtigung, Roman, Aus dem Italienischen von Barbara Schaden, Suhrkamp 2024
Ein Mädcheninternat im Appenzell der sechziger Jahre. Gehorsam und Disziplin prägen die Ordnung des Hauses. Die heitere Landschaft vor den Fenstern treibt die vierzehnjährige Ich-Erzählerin zu stundenlangen einsamen Spaziergängen. Eines Tages erscheint eine Neue während des Mittagessens: Frédérique, schön, streng, verächtlich und voller Überdruss. Frédérique ist anders, etwas Leises und Schreckliches umgibt sie. Ihr sind Beherrschung, Gehorsam und Perfektion bereits zur zweiten Natur…
(Testo: Suhrkamp)
Fleur Jaeggy, La paura del cielo, Adelphi (1994)
Sette storie oscuramente complici, rapide e scarne, che sembrano incise da un bulino. Un sottile terrore, un gelo segreto, una subdola propensione al delirio si annidano nei gesti e nei luoghi di questi racconti ironici e violenti. L’aria è ingannevole, appena mossa dal soffio del Föhn, il favonio, vento «dolcemente pericoloso» che inclina allo spleen e alla paura del cielo.
(Testo: Adelphi)
Fleur Jaeggy, Die Angst vor dem Himmel, Erzählungen, Aus dem Italienischen von Barbara Schaden, Suhrkamp 2024
Eine Mutter, die alle glücklichen Möglichkeiten ausschlägt, ihr ungeliebtes Kind wegzugeben; eine alte Frau, die sich am Selbstmord ihres Mannes berauscht; verwaiste Zwillingsbrüder, die dafür sorgen, dass niemand sie adoptieren will … In sieben Erzählungen entwirft Fleur Jaeggy Wirklichkeiten von äußeren und inneren Zwängen, in denen sich die Menschen beunruhigend gut eingerichtet haben. Eingeengt in Ehen, Beziehungen, Altersheimen und Anstalten versuchen sie zurechtzukommen mit dem, was das Schicksal ihnen zugedacht hat. Stets ist es ein Kampf auf Leben und Tod und manchmal erscheint das Unglück als ein Geschenk des Himmels. Mit schonungsloser Präzision erschafft Fleur Jaeggy ein Kaleidoskop aus subversiven Figuren, die eine Aura von Gewalt umgibt.
(testo: Suhrkamp)
Fleur Jaeggy, Sono il fratello di XX, Adelphi (2014)
«Dovrei mettere un titolo a questo mio resoconto. Il fratello. Il fratello di XX. Un essere che non ama le montagne. È stato messo in una scuola in cima a una montagna. La scuola dava su una quantità di massi. Non c’erano più alberi. Si arrivava in cima alla montagna per una stradina tutta curve. Ed era divertente accelerare in curva. Sotto, gli abissi. Non guidavo, allora, ero un fratello bambino. Sono rimasto in quella scuola non a lungo, ma per almeno un lunghissimo anno. Guardavo dalla finestra. I massi. E quei piccoli abissi con la punta in giù, triangoli capovolti. Tutto quello che vedevo era capovolto. Tutto aveva la testa all’ingiù. Così i miei pensieri».
(Testo: Adelphi)
Fleur Jaeggy, Ich bin der Bruder von XX, Erzählungen, Aus dem Italienischen von Barbara Schaden, Suhrkamp 2024
Eine mondäne junge Frau wird von ihrem Mann in einem Käfig gehalten; eine Seherin schmeckt im 13. Jahrhundert die Vorhaut Christi auf ihrer Zunge; ein Waisenkind verbrennt den Aristokraten, der es aufgenommen hat, bei lebendigem Leibe; gequälte Geschwister werden in ein Schweizer Eliteinternat abgeschoben.
Fleur Jaeggy erzählt von Wahnsinn, Verlust und Mord, vom Fluch, eine Familie zu haben, und von der durch nichts zu vertreibenden Nähe des Todes. Dabei erschafft sie surreale Bilder, die sich in die Seele rammen, Geschichten von kristalliner Schönheit, die von einem bösartigen Zauber beseelt scheinen, champagnerfarbene Welten, die vor stiller Gewalt brodeln.
(Testo: Suhrkamp)
In lingua italiana con traduzione simultanea
È richiesta l’iscrizione via Eventbrite: https://Desiati-Jaeggy.eventbrite.it
In collaborazione con Suhrkamp Verlag e Adelphi Edizioni
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