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Tradurre Pavese. La traduttrice Maja Pflug a colloquio con Lothar Müller

#übersetzerwerkstatt 

In occasione della Giornata mondiale della traduzione 2018  

PAVESE ÜBERSETZEN – Tradurre Pavese
Con la traduttrice Maja Pflug 
Moderazione: Lothar Müller (Süddeutsche Zeitung)

Lun. 01 ottobre 2018
ore 19 
Istituto Italiano di Cultura Berlino
 

Nel 1991, la Fédération Internationale des Traducteurs lanciò l’idea di una Giornata mondiale della traduzione, da celebrare ogni anno il 30 settembre, in corrispondenza della festa di San Girolamo, traduttore della Bibbia, considerato il santo patrono dei traduttori. 

Maja Pflug parlerà con Lothar Müller dell’arte del tradurre in generale e in particolare delle sue nuove traduzioni dei romanzi di Cesare Pavese. Per Rotpunkt Verlag ha tradotto: Der Mond und die Feuer (2017) e Das Haus auf dem Hügel (2018)

Maja Pflug (DE), nata nel 1946 a Bad Kissingen, vive a Monaco e Roma. Da trent’anni fa la traduttrice e ha tradotto tra l’altro  Pier Paolo Pasolini, Cesare Pavese, Natalia Ginzburg, Dacia Maraini, Anna Felder, Giovanni Orelli. Nel 2011 è stata premiata con il Deutsch-Italienischen Übersetzerpreis für das Lebenswerk

Cesare Pavése (Santo Stefano Belbo 1908 – Torino 1950) ha svolto un ruolo essenziale nel passaggio tra la cultura degli anni Trenta e la nuova cultura democratica del dopoguerra. La sua partecipazione al presente si è sempre legata a un profondo senso della contraddizione tra letteratura e impegno politico, tra esistenza individuale e storia collettiva, attraverso una tormentosa analisi di sé stesso e dei rapporti con gli altri e una ininterrotta lotta per costruirsi come uomo e come scrittore.
(Enciclopedia Treccani)
 
La casa in collina è la storia di una solitudine individuale di fronte all’impegno civile e storico; la contraddizione da risolvere tra vita in campagna e vita in città, nel caos della guerra; il superamento dell’egoismo attraverso la scoperta che ogni caduto somiglia a chi resta, e gliene chiede ragione. Il romanzo simbolo dell’impegno politico e del disagio esistenziale di un’intera generazione.
«Ora che ho visto cos’è guerra, cos’è guerra civile, so che tutti, se un giorno finisse, dovrebbero chiedersi: “E dei caduti che facciamo? Perché sono morti?” Io non saprei cosa rispondere. Non adesso, almeno. Né mi pare che gli altri lo sappiano. Forse lo sanno unicamente i morti, e soltanto per loro la guerra è finita davvero».

Pubblicato nell’aprile del 1950 e considerato dalla critica il libro piú bello di Pavese, La luna e i falò è il suo ultimo romanzo.
Il protagonista, Anguilla, all’indomani della Liberazione torna al suo paese delle Langhe dopo molti anni trascorsi in America e, in compagnia dell’amico Nuto, ripercorre i luoghi dell’infanzia e dell’adolescenza in un viaggio nel tempo alla ricerca di antiche e sofferte radici. Storia semplice e lirica insieme, costruita come un continuo andirivieni tra il piano del passato e quello del presente, La luna e i falò recupera i temi civili della guerra partigiana, la cospirazione antifascista, la lotta di liberazione, e li lega a problematiche private, l’amicizia, la sensualità, la morte, in un intreccio drammatico che conferma la totale inappartenenza dell’individuo rispetto al mondo e il suo triste destino di solitudine.

Cesare Pavese: Das Haus auf dem Hügel, Rotpunkt Verlag 2018, Neuübersetzung von Maja Pflug mit einem Nachwort von Lothar Müller. Orig.: La casa in collina, Einaudi 1948

Cesare Pavese: Der Mond und die Feuer, Rotpunkt Verlag 2017, Neuübersetzung von Maja Pflug mit einem Nachwort von Paola Traverso. Orig.: La luna e i falò, Einaudi 1950